Il valore dell’impresa di Yohanes

16 Dicembre 2016

A pochi giorni di distanza dalla medaglia d’argento conquistata tra gli under 20 agli Europei di cross da parte del “nostro” Yohanes Chiappinelli, merita tornare ancora su questa superba gara e analizzarla emotivamente e qualitativamente per rendersi conto che siamo di fronte a una vera e propria impresa.

Sì, una impresa, avete letto bene, senza esagerazioni. Se la conquista del titolo continentale juniores nei 3000 siepi fu per la nostra società una “prima assoluta”, un po’ come quando il neozelandese Hillary raggiunse l’Everest; quella odierna per il carabiniere Yohanes e per Maurizio è un’impresa di pari livello.

Cimentarsi nei cross, o meglio “corse campestri” come diremmo in italiano, equivale a portare sullo stesso piano agonistico tanti interpreti delle più disparate discipline del mezzofondo.

Nei 6km della prova juniores di Chia infatti non c’erano solo i tremilasiepisti come quelli dominati da Yohanes a Eskilstuna, ma erano presenti anche i veloci millecinquecentisti, i resistenti interpreti di 5000 e 10000, e perfino degli 800. Partire quindi all’attacco al termine del primo dei quattro giri (poco più di 1500m) del veloce percorso sardo, ha significato per il nostro Carabinieri una dichiarazione di valore; una rivendicazione netta al gotha del mezzofondo continentale giovanile della propria autorità; una affermazione di unicità.

Yohanes è uscito dal gruppo, ha osato, conscio del proprio potenziale, in cerca del secondo alloro continentale. La sua scelta non è stata un fuoco di paglia, una fiammata destinata ad esaurirsi, ma un’incessante martellata alle ambizioni dei quasi 100 partenti, tutti ordinatamente dietro di lui fino al giro finale. E proprio all’inizio dell’ultimo giro è emersa la peculiare incertezza della corsa campestre, gesto primordiale e per questo bellissimo, quando il pupillo di Maurizio è stato gradualmente ripreso da due intrepidi contendenti.

Ripreso, superato, ma non vinto! perché Yohanes, benchè affaticato, non ha ceduto, non si è voltato indietro (mai lo ha fatto in tutta la corsa! Che sicurezza!), ma ha proseguito fino a stroncare la resistenza dell’inglese Mahamed Mahamed, terzo alla meta.

E parliamo quindi degli avversari sul podio, partendo da questo inglese, praticamente sconosciuto (a conferma dell’imprevedibilità delle categorie giovanili e dei cross), senza tempo di rilievo in pista, ma a chi scrive apparso come un bellissimo talento, acerbo e di sicuro avvenire, con un incedere leggero, una falcata ampia e continua. Un nuovo Mo? Chissà, forse.

E che dire del sedicenne (anno 2000 di nascita!) Jacob Ingebrigtsen? E’ lui il miglior crossista europeo juniores del 2016. Si conosceva il valore della famiglia norvegese con il cognome scioglilingua; si percepiva la qualità del ragazzo, elogiato dai fratelli maggiori – Henrik e Filip – bicampioni continentali sui 1500; si sapeva il suo nobile pedigree, 3’42”44 sul miglio depurato dei metri spuri anglosassoni, ma è stato magnifico vederlo lottare fin dal primo metro con Yohanes e poi tenere tenere e ancora tenere fino a rilanciare nelle ultime centinaia di metri.

 E gli altri? Quelli rimasti fuori dal podio? Beh, diamo conto che l’argento dello scorso anno, il francese Palcau, è terminato 36°; il capolista continentale dei 5000, il serbo Bibic, 28°; ancora gli altri temibili francesi Gressier e Hay, 4° e 7°; gli spagnoli? Scomparsi, compreso Torrents, 3’40”92 nei 1500 e settimo ai mondiali, 12°; e poi gli inglesi, Hay, leader europeo dei 3000m, 11°, e Kerr, 3’41”08 nei 1500, 11°.

Basta per affermare che è stata un’impresa quella di Yohanes? Pensiamo proprio di sì.

 E concludiamo ricordando con dati statistici come Yohanes lasci le categorie giovanili nel suo secondo e ultimo anno tra gli under 20: settimo nelle liste mondiali stagionali juniores sui 3000 siepi; primo in quelle europee di categoria; sedicesimo in quelle continentali assolute; novantacinquesimo in quelle mondiali assolute; e, UDITE UDITE, al novantunesimo posto con 8’32”54 troviamo Abdoullah Baumassa che ha indossato la maglia azzurra alle Olimpiadi rientrando nel criterio dei “target number”……….sì, avete letto bene: Yohanes ha “perso” le Olimpiadi per soli dodici centesimi !!

Auguri a Yohanes e Maurizio per il viaggio che ancora vi aspetta.

Andrea Bruschettini