Nell’atletica leggera, come si sa, contano innanzitutto i numeri, senza quelli non si migliora e non si vincono le gare. Ci sono poi altri numeri, che portano significati più ampi, e sono quelli di questo titolo, che vanno approfonditi e spiegati.
Con l’emozione del Meeting della Liberazione 2019 ancora da sedimentare, va infatti ricordato che siamo esattamente a 22 anni, 1997, dalla prima edizione di questo evento che il Comitato Uisp di Siena e l’Uisp Atletica Siena organizzarono assieme. Negli ultimi anni l’Uisp Atletica Siena ha rilevato l’intera organizzazione e la spinta che ne è nata internamente ha dato i suoi positivi frutti, grazie a un gruppo che si è andato consolidando e che ha acquisito esperienza per realizzare una manifestazione all’altezza della sua storia e se possibile anche migliore.
Il Meeting della Liberazione nasceva in una sorta di continuità (seppur con prospettive ovviamente diverse) dopo l’ultima edizione del Meeting dell’Amicizia del 1979, per cui quest’anno ricorre il quarantennale dall’ultima volta di uno dei meeting più importanti a livello nazionale (e internazionale) tra il 1961 e il 1979.
220 e 190 sono invece le cifre, da leggersi in centimetri, dei due risultati di maggiore spessore di questa edizione del Liberazione, due misure che stanno già nel ranking mondiale della specialità (con quella di Elena che il giorno dopo era la quarta misura al mondo di questa fase embrionale della stagione agonistica).
Quando dopo un capillare riscaldamento – Guowei e Elena anche in questo hanno dispensato professionalità mostrando come qualsiasi impegno agonistico, sia un evento internazionale sia una semplice riunione locale, si affronta con serietà – cuffietta e musica negli orecchi alla ricerca di concentrazione; rincorsa misurata come uno scrupoloso geometra, si è tolto la tuta colorata di fucsia, e sul rosso della canotta svettava la scritta “CHINA“, a chi non è venuto un briciolo di emozione?
Ci siamo chiesti: siamo alle Olimpiadi o siamo sempre a Siena?
Ai più attenti, a chi ha tanti ricordi ed era seduto – in primis ci viene in mente il nostro Marcello Bindi, che, dopo averci dato la solita incommensurabile mano, si è accomodato per godersi i salti – nella spazio che abbiamo ricavato a bordo pedana per avvicinare il pubblico ai saltatori, o a chi era collegato in streaming, forse può esser venuto in mente proprio il Meeting dell’Amicizia, evento che in tempi di Guerra Fredda, permetteva a Est ed Ovest di incontrarsi dopo le Olimpiadi spesso soltanto a Siena, con gli atleti dell’Est rigorosamente con la maglia della nazionale.
Sicuramente non abbiamo dimestichezza con il mandarino, ma Zhang, ragazzo estroverso e subito simpatico, si è fatto comprendere, parlando con il linguaggio internazionale dei giovani: sorrisi; la clap chiamata come se fossimo all’Olimpico per il Golden Gala con quelle braccia che oscillavano come un direttore d’orchestra; la posa alla Bolt dopo i migliori salti, e poi quell’inchino finale al pubblico, signorile ed elegante. Grazie davvero per lo spettacolo!
E poi c’era lei, come l’anno scorso e l’anno prima, perché le buone abitudini vanno rispettate, e se anche sei la seconda al mondo con 2.02, prima di navigare verso i maggiori eventi mondiali, è bene salpare salutando il proprio porto, la città dove ti alleni e dove lo scorso anno hai spiccato il volo verso il firmamento della specialità. Anche Elena Vallortigara, pur con il suo carattere riservato, ha attirato gli applausi e il sostegno dei tanti presenti, per lo più giunti al Campo proprio per ammirarla.
Non siamo qui a fare un resoconto di tutte le gare – qualcosa però possiamo dire: 5.68 nel lungo della cadetta Lara Biagi (Atletica Livorno); 22″01 nei 200 di Lapo Bianciardi (Assi Giglio Rosso) e 25″20 di Giulia Giannini (Atletica 2005); 1’00″91 di Gaia Zuri (Atl. Sestese Femminile) nei 400hs; 58.91 di Lucia Prinetti (Fiamme Gialle) nel martello, e ancora dall’alto la miglior prestazione europea under 18 di questo scampolo di stagione, 1.80 di Idea Pieroni (Virtus Lucca) – ma per gli appassionati senesi di atletica leggera, per i semplici curiosi, sarà bene ricordare a lungo le ultime due edizioni del Meeting della Liberazione, che rimane un semplice meeting a carattere locale, ma che ha beneficiato della presenza di due atleti che solitamente si vedono in televisione o andando a un evento di Diamond League.
Da queste parti siamo infatti soliti incontrare da anni in allenamento campioni del manager Enrico Dionisi, e ultimamente del tecnico Giuseppe Giambrone; poi abbiamo il nostro Yohanes (assente giustificato perché in allenamento negli States) che ci rende orgogliosi; ma vedere atleti del top ranking mondiale, in gara, a Siena, è un’eccezione alla regola, che ci è offerta grazie alla disponibilità dei due atleti che si allenano con Stefano (Giardi).
I numeri 22 + 20 + 220 + 190 come si comprende non sono quindi casuali, così come non lo è l’impegno dei tanti che hanno consentito di fare del giorno della Liberazione, ancora una volta un giorno di festa.
Tanti registi dietro le quinte: Moira, Rita, Roberto, ovviamente Stefano; i tecnici e gli istruttori:Alberto, Anna, Cristina, Damiano, Elena, Gianclaudio, Giulio, Jacopo, Matthias, Maurizio, Rebecca; Matteo, che è sulla soglia per divenire “uno e trino” data la moltitudine di cose che ha fatto contemporaneamente, prima e durante il Meeting; Paolo, che con la sua competenza ha permesso in tempo ristretto di trovare una soluzione per fare lo streaming del salto in alto; e poi i tanti affezionati volontari che hanno aiutato il giorno della gara (tra cui il nostro Presidente onorario Claudio Perucchini che abbiamo salutato con piacere).
Last but not least, ovviamente un ringraziamento al Gruppo Giudici Gare, e ai dirigenti- accompagnatori degli atleti giunti da tutta la Toscana, che hanno offerto piena e fattiva collaborazione in una lunga giornata di gare.
Arrivederci al prossimo anno per il Metting della Liberazione !
Andrea Bruschettini
(p.s. colto in fallo, grazie alla memoria di Simona Boschetti, allora organizzatrice, aggiorno questa nota a conclusione del Meeting della Liberazione 2019, specificando che la prima edizione si disputò nel 1997.
Nonostante i buoni intenti, quando non si conservano i documenti, purtroppo è difficile ricostruire certi percorsi storici; per questo internamente alla società non c’era certezza sulla prima edizione, trovando solo testimonianze di quella del 1999. Ringraziamo Simona che ci ha fatto chiarezza)