Fabrizio Lachi

Fabrizio Lachi
Fabrizio Lachi

 

Nome e Cognome:         Fabrizio  Lachi

Data di nascita:             21 gennaio 1964

Anni in cui hai fatto atletica con l’Uisp Siena:   da fine 1979 al 1995/1996 ( con interruzioni !)

 Specialità:  un po’ di tutto !!  dalla corsa campestre al lancio del disco….

Primati personali: altra domanda?

Cosa fai adesso:

Adesso ho un’azienda personale nel campo dell’impiantistica termoidraulica

Quando hai fatto atletica leggera e cosa è stata per te l’atletica leggera?

Ho iniziato a fare atletica leggera con impegno dal 1980 dopo aver abbandonato ( non certo in modo definitivo… ) l’impegno nel basket . Inoltre , nella famiglia Lachi l’Atletica era “pane quotidiano” per i trascorsi agonistici di babbo Marcello (uno dei fondatori fra l’altro della Uisp Atletica Siena !) che mi ha trasmesso geneticamente la passione per la corsa ed il mezzofondo. Tengo a precisare che mi ha trasmesso solo la passione perché la mia struttura fisica è sempre stata lontana dal tipico mezzofondista!

Per me l’Atletica è stata lo sbocco naturale nel passaggio dalla pallacanestro , non mi sono mai posto neanche per un momento il dubbio su cosa fare una volta che il mondo della palla a spicchi non mi avesse dato quanto mi potevo aspettare.

 Cosa ha rappresentato per te fare atletica con l’Uisp Atletica Siena?

Iniziare con l’UISP Siena è stato come entrare in una nuova famiglia allargata. Prima ancora di parlare di discipline, allenamenti e risultati è stato naturale ed immediato stabilire dei rapporti umani e di amicizia molto stretti che mi avrebbero poi accompagnato per il resto della mia vita e tutt’ora proseguono con molti degli ex compagni di squadra.

Per quanto riguarda l’aspetto prettamente sportivo io sono sempre stato convinto che praticare un’attività sportiva (qualunque essa sia) rappresenta un beneficio importantissimo per l’essere umano ; l’atletica però è forse lo sport più completo che ci sia e nella sua veste agonistica è molto …..oggettiva, nel senso che si presta poco a scuse ed interpretazioni nel rapporto fra l’atleta e la prestazione. Quando gareggi sei giudicato dal cronometro e dal metro per cui è difficile nascondersi!

 Chi era il tuo allenatore e quali erano i tuoi compagni di allenamento?

La filosofia UISP di quegli anni ( che io condivido pienamente) era quella di far passare tutti i nuovi arrivati attraverso le corse campestri anche se qualcuno avesse manifestato la volontà di lanciare un disco o saltare con l’asta…..Io ho iniziato con Marco Giovannetti ( che fra l’altro avevo avuto come istruttore di nuoto alle “4 Querce” da bambino!) . A me piaceva molto il Decathlon per cui iniziai ad approcciare un po’ tutte le specialità; nei lanci eravamo abbastanza “autodidatti” allenandoci con gli atleti pìù esperti; il gruppo comprendeva i fratelli Melani dell’Uisp, Davide Santinelli, Roberto “maglione” Franchi, Massimo “Bomba” Dreassi ed anche Francesco Cinotti della Libertas con qualcun’altro della Mens Sana . Poco tempo dopo quando la Mens Sana chiuse la sezione atletica, l’Uisp assorbì molti dei suoi atleti che poi in seguito avrebbero rappresentato le punte di diamante dell’attività agonistica e didattica, come Mauro Guerrini, Damiano Pecchioli, Tomas Marco Joosten ecc. Facendo gare di decathlon ero quindi “costretto” ad allenarmi un po’ con tutti ,dovendo abbracciare le 10 specialità. Anche io partecipai ad un corso per ottenere il brevetto di allenatore per il settore giovanile, aumentando così le mie conoscenze specifiche.

 Come ci si allenava ai tuoi tempi?

Ci si allenava seguendo dei programmi concordati con l’allenatore; logicamente molto dipendeva anche dal tempo dedicato. Molta importanza era data a sedute che non fossero strettamente tecniche ed improntate alla relativa specialità. Ad esempio un lanciatore doveva curare molto la velocità , la scioltezza con esercizi specifici, oltre ovviamente alle sedute di pesistica e tecnica. In ogni caso, almeno per me, l’allenamento era in primis l’occasione per stare con gli amici e contemporaneamente mantenersi a posto fisicamente.

Ci puoi raccontare un aneddoto che ricordi con piacere del tuo periodo da atleta?

Ce ne sono molti ed è difficile scegliere! Mi ricordo di un Campionato Italiano di corsa campestre disputato all’autodromo di Imola, l’Uisp si presentò con una compagine agguerritissima e la formazione Juniores (di cui facevo parte) disputò una gara memorabile classificandosi al quart’ultimo, terz’ultimo , penultimo ed ultimo su circa 200 partecipanti. Per la cronaca vinse un tale che si chiama Francesco Panetta.

Altro episodio personale riguarda i Campionati Nazionali Uisp di Riccione .Al primo giorno era prevista la gara di lancio del peso dove mi presentai concentrato e riposato ed avendo seguito una dieta del perfetto atleta. Risultato: pessimo e da fondo classifica!

 Il giorno dopo era prevista la gara di salto con l’asta e la preparazione fu a base di discoteca sulla Riviera per tutta la notte, piadina e birra a mezzanotte e via di seguito. Risultato : 4° assoluto con record personale!

Ad ogni modo il ricordo indelebile ed estremamente piacevole del mio periodo di atletica è senz’altro il clima di amicizia e lo spirito di gruppo veramente particolare che si è formato in quegli anni. Ho frequentato una “scuola di vita” importantissima  che ha formato una base determinante per il resto della mia vita. 

(testo raccolto a giugno 2015)

 

Fabrizio Lachi in gara nel peso, anni 90
Fabrizio Lachi in gara nel peso, anni 90

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