Claudio Perucchini con la moglie Renata

TANTI RICORDI E TESTIMONIANZE DI AFFETTO PER CLAUDIO PERUCCHINI

19 Aprile 2020

Con quell’aria da attore shakespeariano, lo sguardo profondo incastonato da una barba candida, Claudio Perucchini era l’opposto della severità che emanava nel volto, bastava sentire il suo bell’accento romano e aspettare una delle sue pronte battute per rendersene conto e stabilire un immediato contatto umano.

Tutto questo traspare nelle testimonianze che abbiamo raccolto, nelle altre che potrete leggere sulla nostra pagina Facebook, o in quelle che altri vorranno mandarci.

Ricordi giunti da parte di vari ex atleti e tecnici che sono cresciuti sotto la presidenza di Claudio e che a lui sono rimasti legati con affetto. Ricordi e aneddoti spesso divertenti, segno inequivocabile dell’umanità che ha contraddistinto le sue azioni.

Fabrizio Finetti

Sto piangendo mentre scrivo e non mi vergogno di dirlo, perchè Claudio è la persona che ha inventato l’Atletica a Siena. Il Campo Scuola, come molti senior si ricorderanno, era un vero deserto prima del suo arrivo. Claudio, spalleggiato dall’inesauribile Renata ha inventato dal nulla una società fatta da pochi bischeri che correvano in ordine sparso, tra gare su pista, campestri e feste dell’Unità. Claudio ha inventato prima di tutto un modo di stare insieme che nell’atletica senese non esisteva; ha portato le ragazze al Campo Scuola, quando negli anni Settanta (fino al 1979) la nostra società aveva una sola tesserata! I miei coetanei si ricorderanno di Wurz, il mitico pulmino del 1951 che nell’81, a stento, riuscì a portarci in Carinzia. Si, perchè le “vacanze”, come allora si chiamavano stage e raduni estivi, le aveva inventate sempre lui, il mitico Peru.

Grazie Claudio, ho capito che l’Atletica non può essere uno sport individuale.

Angela Fè

Claudio era un amico ed un grande presidente negli anni 80 insieme alla moglie Renata è riuscito a creare un gruppo, una società, ma diciamolo pure una famiglia di ragazzi e di giovani atleti . In quel periodo io affrontavo le mie ultime gare ed iniziavo ad allenare i miei primi atleti inizialmente i miei fratelli è più altri giovani del mio paese .

Ricordo con affetto la sua disponibilità nell’ospitarci a casa sua quando per ragioni di forza maggiore e partenze molto mattiniere per trasferte affrontate con il mitico pulmino dovevamo rimanere a Siena .

Un giorno è venuto anche a casa mia per convincere mio padre a far partecipare i miei fratelli Stefano e Marcello ai campionati Italiani Uisp di Napoli , ed insomma con le sue parole e la sua simpatia è riuscito a fargli cambiare idea ed abbiamo potuto partecipare a quella bellissima trasferta .

In quel periodo aveva riorganizzato in maniera ottimale il settore giovanile dando l’incarico di seguire la categoria ragazzi e cadetti a me e Giuliano Nannetti dicendo che eravamo perfetti insieme perché io facevo la parte dell’allenatore severo e intransigente sui lavori da fare, mentre Giuliano era l’animatore giocoso che rendeva divertente l’allenamento .

Claudio è stato una persona importante nella mia crescita come allenatore mi ha dato sempre molta fiducia ed uno dei miei primi programmi di allenamento che ho preparato è stato per la figlia Silvia promettente mezzofondista .

Su di lei e su Cristina Falchi ho scritto la mia tesi di Laurea all’ISEF di Firenze .

Sono vicina a Renata Silvia e Irene in questo momento così doloroso .

Ciao Claudio, il tuo entusiasmo e lo spirito vitale che hai sempre sprigionato continuerà a sostenerci nel tuo ricordo,

Angela .

Mauro Guerrini

Mi disse, nel suo accento romanesco sorridendo a uno dei tanti Campionati di Società: “A guerrì, la staffetta è più importante della gara individuale, i 200m li farai la prossima volta, tanto gareggi sempre; a te, te tocca i 400m individuali e la 4×400 più la 4×100, che per il punteggio societario sono gare che pagano di più in termini di punteggio, quindi più importanti”. Non ricordo dove eravamo, se Arezzo a Pistoia o a Livorno, forse Firenze, vai le ho dette quasi tutte; Claudio entrò in punta di piedi agli inizi degli anni ’80 nella dirigenza dell’Uisp, in quel momento storico, passava veramente da un’era all’altra (l’era di Foffo – Rodolfo Dionisi, con i suoi tanti mezzofondisti stava finendo) e i Campionati di Società che prima non c’erano diventarono il motore trainante dell’atletica locale e nazionale, sempre e solamente individuale. Mi adeguavo sempre alle sue scelte per le gare societarie, mai uno screzio, sempre gentile e pacato con tutti, condito da un sottile umorismo inglese detto con l’accento romanesco. una volta gli dissi:”La mia vita atletica è costellata de romani, fin dal militare, alla ‘Compagnia Speciale Bersaglieri Atleti’, dove l’allora tenente Maurizio Pozzi di Roma, comandava tale compagnia, e una volta congedato trovai Claudio a Siena, e a suo fianco per quasi vent’anni abbiamo fatto atletica, lui da dirigente e io da atleta-allenatore, e lui metteva le basi per la bella atletica di oggi con atleti e tecnici di livello nazionale e internazionale. Grazie Claudio.

Eugenio Alfieri

Ciao Claudio.”il PRESIDENTE”la persona che con il suo intuito mi ha fatto avvicinare a quella meravigliosa disciplina del salto con l’asta…Da un suo “ci mancherebbe un astista per i campionati di società ti vedrei portato”….ho passato degli anni fantastici insieme a quella che era la grande famiglia dell’Uisp Atletica. Grazie

Marco Giovannetti

Claudio Perucchini ci ha lasciati.

Claudio è stato un protagonista assoluto della nostra società.

Lo dico sopratutto ai giovani che non l’hanno conosciuto.

Claudio era il motore di quella squadra forte e organizzata che era l’UISP ATLETICA di quegli anni.

Eravamo amici (io ero il responsabile tecnico) dentro e fuori i campi di atletica.

Persona sensibile, aveva per tutti i ragazzi un attenzione che prescindeva dalle loro qualità atletiche.

Abbiamo trascorso insieme un periodo bello e indimenticabile della nostra vita.

I ragazzi e le ragazze (ora uomini e donne) lo sanno bene.

L’entusiasmo di Claudio era coinvolgente.

Non solo gare e allenamenti, ma anche vacanze estive con il mitico pulmino Whurz ( mi pare si chiamasse così) …

Tanti episodi, tante risate come quella volta che Claudio, sempre attento ai regolamenti, fece gareggiare nel getto del peso, dove la nostra squadra non aveva copertura, Saverio Manca (fondista di 60 kg) che a malapena riusciva a tenere l’attrezzo in mano!

Riuscimmo a qualificarci ma l’episodio è rimasto nella storia dell’UISP!

Addio Claudio sarai sempre nei nostri ricordi.

Andrea Sestini

Sono davvero dispiaciuto.

Un aneddoto che mi viene in mente, e che è uno dei primi ricordi di Claudio, è legato ad una trasferta fatta in treno a Napoli per i campionati Italiani UISP. Erano i primi anni 80 e durante il viaggio, lungo una vita, per vincere la noia ad un certo punto Claudio, con un attacco a sorpresa, fece un gavettone ad una ragazza. Da lì si scatenò una guerra di gavettoni che durò fino all’arrivo. Quando scendemmo dal treno l’acqua colava dagli scalini come alla cascate del Niagara, ma il viaggio passò in un baleno.

Ce ne sarebbero poi tantissimi, tra gare e vacanze, dai campeggi in Liguria e in Austria,ai viaggi in riviera romagnola.

Che peccato.

Un saluto

Serena Minucci

Quanti bellissimi momenti passati insieme sui campi di atletica! Ti porterò sempre nel mio cuore per avermi trattata come una figlia, incoraggiandomi ad ogni gara e come sempre dicendomi “vatti a cambiare”; poi, vittoriosa, tornavo da te mi abbracciari forte e mi davi una pacca sulla spalla! Ciao Claudio oggi sono io ad abbracciarti forte! Serena

Marco Nesi

Sono tanti i ricordi che mi legano a te Claudio. Troppi e così intensi e piacevoli che è inutile in questo momento provare a dargli un ordine. Per così tanti anni, in pista e fuori, sei stato punto di riferimento, familiare presenza, amico fidato. A te, all’affetto che manifestavi nei nostri confronti, a quel tuo farci sentire famiglia devo, con riconoscenza, l’odierno conforto di amicizie profonde che nate o fortificate sul campo di atletica, hanno saputo traversare i decenni.

Ti ricordo sul Wurz proprio nel giorno in cui, orgogliosi della sua prestazione, così battezzammo il nostro pulmino.

Con il profondo affetto di sempre. Marco.

Gianni Betti

Stand by me – Ricordi di un’estate

Ciao a tutti, in un momento così triste credo che sia utile e bello ricordare i momenti passati insieme a Claudio Perucchini. Nel mio caso ce ne sono stati tanti. Come atleta, come dirigente, come autista di Silvia per il suo matrimonio.

Il ricordo più intenso va comunque a quell’estate del 1988, l’estate dei miei 18 anni, passata in Carinzia dove ci aveva portati Claudio, con Renata, Silvia e Irene. Un’estate nella quale abbiamo imparato a fare “gruppo”, anche nella suddivisione dei compiti da svolgere nella vita di campeggiatori da Underwald sul Faaker See. Abbiamo imparato a conoscere culture diverse, a sviluppare quella dimensione Europeista, tanto caldeggiata da Claudio, che tanto importante è stata nella mia vita, e che proprio in queste settimane è messa in discussione dalle vicende del Covid-19. Abbiamo esportato la “cultura senese”, cimentandoci nell’ormai famosissimo ”Palio d’Arnaitz”. Ancora oggi, basta uno sguardo con Stefano B., per ripensare a quei 3000 metri corsi a folle velocità dall’ ”Albergo delle donne” al campeggio per non beccarsi l’imminente temporale estivo.

Ciao Claudio, ci mancherai.

Leonardo Nannizzi

Tanti anni passati sulle piste di atletica, prima con Foffo Dionisi, un concetto di sport fatto in casa, poi con l’arrivo di Claudio e del suo sogno, quello di creare una società più solida strutturata e competitiva, con Renata sempre al suo fianco. Un periodo che ho vissuto in pieno assieme a quella crescita a cui ho avuto l’onore, insieme a tanti altri compagni, di vivere. Ricordo sempre la sua faccia stravolta quando ad un campionato di società a Livorno, io e Nicola Corti arrivammo 5’ prima dello start, corse immediatamente dai giudici e fece ritardare la partenza per il tempo necessario di cambiarsi in mezzo alla pista e partecipare alla gara. Dopo ci chiese spiegazioni, ma con un sorriso, ed è con quel sorriso, sempre carico di umanità, che lo voglio ricordare, adesso che sarà sulla grande pista a incitare! Un abbraccio a Renata, Silvia e Irene, CIAO CLAUDIO…un tuo atleta

Damiano Pecchioli

Claudio era una persona eccezionale, dotato di una energia e un entusiasmo che metteva in tutto ciò che faceva. Ricordo le ore passate a telefonare ai ragazzi per avvisarli delle gare e, quando ad un certo punto io gli domandavo se fosse troppo tardi per chiamare nelle case lui mi rispondeva sempre di continuare, anche se eravamo vicini a mezzanotte!

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varie immagini dall’archivio di Mauro Guerrini