Yohanes Chiappinelli, tra il record italiano di maratona e i prossimi obiettivi
Ti aspetta all’enorme cancello della villa dove risiede, tuta e scarpe pulite, zaino in spalla, già pronto per fare l’allenamento pomeridiano, ma soprattutto per fare qualche foto come concordato.
La villa non è sua, ma è il “quartier generale” del Tuscany Camp, il progetto dedicato alla corsa creato anni fa da Giuseppe Giambrone, una realtà ormai ben affermata e conosciuta sul territorio.
La villa è molto bella, si trova all’ingresso di San Rocco a Pilli venendo da Siena, e nel pomeriggio di una giornata di sole che già promette primavera, permette di godersi l’ampio giardino che la circonda. Da lì si può partire a corsa, e andare per strade dritte, verso la piana sottostante, zona Padule, dove da decenni i podisti senesi si allenano per le lunghe distanze, e dove i campioni del Tuscany Camp portano avanti i loro lavori in vista di importanti competizioni internazionali.
Proprio da qui, su queste strade, con i programmi di Giambrone, Yohanes Chiappinelli ha costruito il suo record italiano di maratona: 2h05’24” il primo dicembre 2024 a Valencia.
E’ lui che ti aspetta al cancello, e, benchè non ci si veda da qualche mese (sicuramente ben prima del primato), non avevo dubbi sul fatto che avrei trovato il solito Yohanes, l’umile e disponibile atleta cresciuto nell’Uisp Atletica Siena e da fine 2015 passato ai Carabinieri (ma ancora tesserato come società civile per il nostro club).
Abbiamo concordato di fare qualche foto, per divertimento, ma è anche l’occasione per una chiacchierata generale, mentre mostra il nuovo pizzetto.
“Direi che non è cambiato molto dopo il record, solo il fatto di sentire maggiore fiducia, e capire cosa vuol dire correre in 2h05’. Con questa consapevolezza voglio fare meglio in futuro, e soprattutto conquistare qualche medaglia nei massimi eventi internazionali.”.
Non c’è un briciolo di superbia e presunzione nel suo atteggiamento, le sue parole sono misurate e appunto consapevoli, ed è interessante comprendere che questa fiducia arriva da lontano, ben prima della gara di Valencia: “Ovviamente correre il record italiano mi fa sentire un maratoneta a tutti gli effetti, ma già ai Mondiali di Budapest del 2023 avevo capito che potevo competere al massimo livello internazionale in questa specialità dopo aver lasciato i 3000 siepi. Poi, purtroppo, gli infortuni mi hanno limitato nella rincorsa alle Olimpiadi di Parigi. Ma anche in questo caso, la maratona di Amburgo di Aprile 2024, affrontata con soli due mesi di preparazione, è stata fondamentale, perché, pur non terminando, ho corso per 37 km quasi a 3 minuti al chilometro. Lì ho capito che avrei potuto fare un grande tempo in futuro, è in quel momento che di fatto è nata la fiducia che mi ha portato al primato nazionale”.
In questo inverno, in febbraio per la precisione, ha corso due mezze maratone, che non gli hanno dato i risultati auspicati (ritirato a Dubai, quarto a Napoli in 1h01’01), ma neppure lo hanno deluso perché è consapevole che il lavoro in allenamento sta procedendo bene, e che il focus del 2025 è proiettato verso gli impegni con la nazionale: in Aprile in Belgio i Campionati europei di corsa su strada e soprattutto in settembre i Campionati mondiali a Tokyo. Ovviamente dovrà essere selezionato in nazionale per queste due manifestazioni, nel primo caso la mezza maratona, nel secondo caso la maratona, ma è normale che un atleta del suo calibro si concentri su questi traguardi.
La maratona, per quanto affascinante, è spietata, non consentendo agli atleti élite di farne più di due all’anno (tempi di recupero e prestazioni andando oltre ne risentirebbero); si comprende pertanto quanto sia importante centellinare con oculatezza le uscite agonistiche.
Per l’immediato futuro lo vedremo in gara a metà marzo a Lilla (Francia) in una 10km su strada, poi come detto a Bruxelles per gli Europei di corsa su strada, probabilmente tra maggio e giugno in pista su 5000m e 10000m per affinare la velocità di base, e poi un periodo in altura ancora da definire.
Nel mentre parliamo, le foto si susseguono, e anche la curiosità di sapere come ha vissuto il periodo post record: “C’è stato interesse e tanti messaggi di complimenti; a volte qualcuno mi cerca per qualche consiglio. Forse nell’immediato pochi se lo aspettavano; qualcuno, magari, pur conoscendo le mie qualità, non pensava che sarebbe arrivato il primato. Anche tra i miei compagni di allenamento ci punzecchiavamo, mi prendevano un po’ in giro perché avevo confidato loro il mio obiettivo. Sono consapevole che è un traguardo importante , ma allo stresso tempo un primato che potrebbe durare poco. Già Yeman alla Maratona di Londra potrebbe batterlo, e anche altri azzurri ne hanno il potenziale”.
Una giusta presa di coscienza da parte di Yohanes, che conferma il suo senso della misura e i suoi piedi, veloci, ma ben saldi a terra. Ovviamente Yeman Crippa è il mezzofondista azzurro più titolato della sua generazione, amico di Yohanes, ed entrambi hanno condiviso tanta parte di nazionale fin dalle categorie giovanili; accanto a lui i vari Iliass Aouani, Pietro Riva, Eyob Faniel hanno nelle gambe tempi importanti. Ma correre sul piede delle 2h05’, e anche sotto, non è qualcosa che s’improvvisa, bisogna trovare condizione fisica e ambientale per poter esprimere un simile potenziale. I record, poi, si sa, possono avere vita breve oppure lunga; ma, comunque sia, il primato nazionale di Yohanes, primo italiano a correre sotto le 2h06’, resterà negli annali, nella cronologia assieme a quelli dei campioni olimpici Gelindo Bordin e Stefano Baldini.
Mentre ci salutiamo quando il sole inizia ad allungare le prime ombre della sera, rimane l’ultima curiosità da soddisfare relativa al periodo di allenamento passato a dicembre in Etiopia, il paese dove è nato.
“Era tanto che non tornavo in Etiopia, per cui è stato bello essere di nuovo lì, e poter incontrare anche qualche parente della mia famiglia d’origine. Soprattutto mi sono allenato, eravamo in quattro del Tuscany Camp, e abbiamo fatto buoni allenamenti. Non siamo riusciti molto ad unirci ad altri atleti del posto, perché avevamo programmi differenti, però, benchè le strutture non siano moderne, l’ambiente è stimolante perché ci sono letteralmente centinaia di persone che corrono e che puoi incontrare anche al campo di allenamento. In passato mi sono allenato anche sulle alture kenyane, a Iten, e, nonostante ci siano similitudini, in Kenya forse gli atleti locali sono meglio organizzati”.
Questo è Yohanes Chiappinelli, primatista italiano di maratona, campione europeo a squadre di mezzamaratona a Roma 2024, bronzo Europeo dei 3000 siepi a Berlino 2018, già campione continentale U23 e U20 sempre nei 3000 siepi, atleta schivo e consapevole, ancora fortemente legato all’Uisp Atletica Siena.
Andrea Bruschettini
(San Rocco a Pilli, 3.3.2025)