Gerusalemme terra di storia, dove si concentrano suggestioni, contrasti e drammi, ombelico di un mondo instabile per la prima volta al centro di un importante evento di atletica leggera, i Campionati Europei under 18 disputati dal 4 al 7 luglio.
All’ombra del Muro del Pianto ha gioito Latena Cervone e noi con lui, per la sua solida prova nei 1500m culminata con un luminoso quinto posto.
Classe 2006, studente liceale, ricordavamo Cervone come “avversario” quando anni fa mosse i primi passi nella categoria Ragazzi con i colori della Mens Sana (seguito da Laura Capun e Abdelhak Abdallah). Si vedeva la predisposizione naturale per la corsa, poi la strada ha preso altre direzioni, e, come tanti, la passione per il calcio lo ha rapito a lungo, benché le presenze in pista non siano mancate in questi anni.
Nel 2020, primo anno Cadetto, il trasferimento alla nostra società, l’Uisp Atletica Siena, e il graduale inserimento nel gruppo di lavoro dei giovani mezzofondisti con coach Maurizio Cito e l’allenatore di categoria Jacopo Gragnoli.
Inizia così una nuova fase, quella che porta all’attualità, quella in cui al talento si affianca un lavoro più specifico e mirato, che innerva consapevolezza nel potenziale dell’atleta.
A ottobre 2021 tutto torna con la vittoria del titolo italiano Cadetti dei 1000m, frutto di un cambio di ritmo (un kick come direbbero gli inglesi che del mezzofondo sono stati i primi cultori) negli ultimi trecento metri che fulmina gli altri ragazzi in gara.
Palleggi, colpi di testa e fuga dietro al pallone sono però ancora la metà dell’interesse sportivo di Latena, e, solo a dicembre, Maurizio riesce a convincerlo che la sua strada è la pista.
Nel 2022 c’è il passaggio alla categoria allievi, focalizzando gli allenamenti solo all’atletica leggera; nelle prime indoor sfiora il record nazionale dei 1500 (3’57”63 a Padova), poi agli italiani indoor di categoria di Ancona, tentando una sortita finale come nei 1000 Cadetti, si fa prendere dall’inesperienza e dalla maggiore scaltrezza degli avversari, svuotandosi di energie prima del traguardo, ma pur sempre medaglia di bronzo.
E’ però un work in progress il “cantiere” Cervone, Maurizio Cito tiene dritta la barra, rileva – come sempre – pregi e difetti su cui lavorare, non tanto a breve termine, quanto a lungo termine.
Si arriva così agli ultimi mesi, prima a Maggio il crono di 3’54”95 ad Arezzo che lo pone al secondo posto delle liste U18 italiane dell’anno; poi a fine Giugno il suggello con la medaglia d’argento agli Italiani di categoria di Milano. Una combinazione di risultati che apre le porte alla maglia azzurra per la partecipazione alla terza edizione dei Campionati Europei U18.
Acerbo, ma non troppo – in fondo in linea con le caratteristiche di molti coetanei convocati per la prima volta nelle rispettive nazionali – Latena a Gerusalemme era atteso principalmente a continuare il proprio percorso di crescita, anche se Maurizio un po’ di obiettivi come sempre se li era dati…
Il primo era quello di cogliere la finale, e al cospetto di ragazzi con tempi d’iscrizione migliori dei suoi, il compito è stato assolto egregiamente con un terzo posto nella seconda batteria in 3’55”40.
Poi è venuta la finale corsa alle 19:25 (ora locale) del 6 Luglio; la TV inquadra i partenti in un bel tardo pomeriggio mediorientale, Latena appare concentrato e non intimidito prima del colpo di pistola.
Al via i 12 protagonisti si muovono con vigore per conquistare le migliori posizioni, tanto che le prime centinaia di metri scorrono via veloci con i più accreditati olandesi, inglesi, norvegesi a sgomitare per la leadership; poi il ritmo come consuetudine si assesta, cala, il gruppo si compatta, con il nostro portacolori prudentemente in coda, anche se altalenante nel seguire il passo.
Prima del suono della campana l’olandese Niels Laros prende le redini (di fatto sia agli 800 che ai 1000 è già al comando – lui che di personale può scrivere 3’43”49, il migliore tra i presenti), e scappa via con progressione incontrastabile, neppure da parte del norvegese Andreas Halvorsen Fjeld (3’44”49 di PB) che era stato il leader ai 300m. Laros vince in 3.49”99, poi Halvorsen Fjeld, 3’52”14, terzo l’inglese Nyabadza, 3’52”47.
Dietro si lotta, e Cervone è il più attivo, non riesce ad acciuffare l’altro norvegese Hakon Berg Moe (3’52”94), ma con 3’54”84 giunge quinto con il nuovo PB.
Con il senno di poi, stando più vicino alla testa della corsa prima degli ultimi 400m, forse il nostro azzurrino avrebbe persino potuto accarezzare l’idea di lottare per una medaglia, ma alla fine, a questa età, in questa categoria, con la poca esperienza alle spalle, cosa chiedere di più?
Un quinto posto in un Europeo di categoria è un risultato lusinghiero, qualcosa che dà orgoglio e soprattutto fiducia e motivazioni per il futuro, perché questo è principalmente il senso di queste competizioni giovanili per nazioni: misurarsi con gli altri coetanei, acquisire certezze e motivazioni per accompagnare crescita fisica e tecnica.
Un futuro quindi da scrivere e nel quale progredire passo passo, con misura e con giuste ambizioni.
In questo percorso ovviamente coadiuvato dal tecnico Maurizio Cito che, oltre a sapere indirizzare il lavoro, già per questa competizione lucidamente aveva individuato un target tra l’ottavo e il quinto posto.
Missione compiuta, Latena e Maurizio!
Grazie!
Intanto ci avviciniamo ai primi Campionati del mondo negli Stati Uniti, a Eugene
Un Mondiale al quale la nazionale azzurra si presenta a fari spenti, un po’ come lo scorso anno a Tokyo, ma con qualche contrattempo, guai fisici e non solo allora non presenti, che hanno colpito le punte italiane nell’anno post olimpico. Nulla di nuovo sotto il sole, l’anno “post olimpico” è solitamente un anno particolare e di transizione, ma quest’anno con il doppio impegno Mondiali – Europei (unicum storico), il calendario ha chiesto molto ai fisici di chi doveva recuperare dagli sforzi di Tokyo 2020. Chiedere a Warlholm per conferma…
Noi li seguiremo attentamente, perchè tra i tecnici azzurri presenti ci sarà il nostro Stefano Giardi come allenatore della campionessa italiana di salto in alto Elena Vallortigara, che negli ultimi tempi ha emozionato con l’1.98 di Rieti che la colloca al secondo posto delle liste mondiali stagionali.
Stefano negli ultimi giorni ha raccolto il frutto dell’ottima semina tra le sue allieve non solo con Vallortigara, ma anche con l’emiliana Marta Morara che, in maglia azzurra, ha conquistato la medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneo saltando 1.87, poi nelle ultime ore al Meeting di San Vendemiano è ulteriormente salita a 1.88.
Sperando che queste misure siano di buon auspicio, seguiremo l’onda azzurra “senese” tra Mondiali ed Europei in agosto, non facendo mancare il nostro sostegno anche alla colligiana Irene Siragusa (Esercito / Atletica 2005), pedina imprescindibile della 4×100 a Eugene dopo aver conquistato l’oro ai Giochi del Mediterraneo.
(foto di copertina: Latena Cervone in azione nella finale dei 1500 – foto Francesca Grana / FIDAL